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Direttore Responsabile: Giuseppe Barone .

Spunti di riflessione del Vangelo di oggi 17 ottobre a cura di Padre Maurizio Raimondo Patriarca della Chiesa Vetero Cattolica Fidalitas Italia Malta San Marino.

DiGiuseppe Barone

Ott 17, 2022

Gesù non è venuto per risolvere i nostri problemi sociali, ma per indicarci qual è il retto modo di vivere oggi per sopravvivere domani, quali sono i veri tesori da accumulare ora per avere l’unico vero tesoro domani.

Liberi dai beni terreni
Il Vangelo odierno ci dà una grande lezione di libertà: la povertà infatti è libertà. Perché Cristo chiede all’uomo la povertà? Perché solo con uomini liberi dalla seduzione delle ricchezze è possibile risolvere il problema della giustizia del mondo. Oggi la cartina del mondo si può dividere in due zone: spreco e fame. Cristo condanna apertamente questa situazione: i beni sono di Dio e sono destinati a tutti attraverso l’impegno della libertà umana. Ci vogliono uomini col cuore nuovo, col cuore libero, col cuore povero per portare giustizia nel mondo. Ma la povertà evangelica non ha il solo scopo di permettere la giustizia attraverso l’impegno di cuori liberati dall’idolatria delle cose. La povertà evangelica è anche profezia: è sguardo verso il futuro e affermazione di una ricchezza che è la vera ricchezza. Tutto il messaggio di Gesù è orientato verso il futuro e si muove dentro una polemica tra ricchezza falsa e ricchezza vera. E si potrebbe continuare. Il Vangelo di Cristo dà un senso nuovo al presente: il presente è inizio di una vita nuova e attesa di un compimento. Per questo la povertà è essenziale al Vangelo: essa è polemica nei confronti dell’idolatria dei beni caduchi ed è profezia di una vera ricchezza.

Dal Vangelo secondo Luca (12,13-21)

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

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