Riflessione a cura del Patriarca P. Maurizio Raimondo.
La festa di Ognissanti, anche nota come giorno di tutti i Santi, è una ricorrenza molto importante per la poiché celebra la gloria e l’onore di tutti i santi, anche quelli non canonizzati.
All’interno del calendario liturgico viene utilizzato il termine Solennità di Ognissanti per riferirsi alla festività che cade in occasione del 1° novembre ed è seguita dalla commemorazione dei defunti, il 2 novembre. Si tratta di una festa di precetto, pertanto i fedeli hanno il dovere di partecipare alla Messa nel pieno rispetto del terzo comandamento.
Le origini e il significato della festa di tutti i Santi sono molto antiche e si fondono con la cultura delle popolazioni celtiche. Vediamo insieme come nasce e qual è la storia della festa dei Santi!
Le origini della festa di Ognissanti
Le prime commemorazioni dei santi risalgono al IV secolo, in Antiochia, e fanno riferimento alla domenica successiva alla Pentecoste. Ci sono molte testimonianze che raccontano la festa di Ognissanti, da Giovanni Crisostomo nella 74° omelia fino alle chiese orientali dei giorni nostri, anche Sant’Efrem il Siro parla delle festa collocandola nel giorno del 13 maggio. Nella chiesa occidentale, la ricorrenza deriva probabilmente dalla festa romana della Dedicatio Sanctae Mariae ad Martyres. Si tratta della celebrazione dell’anniversario della trasformazione del Pantheon nella chiesa dedicata alle Vergini e a tutti i martiri, avvenuta proprio il 13 maggio.
Ma come mai, anche se in origine la celebrazione cadeva a maggio, oggi la festa di Ognissanti cade il 1° novembre? La risposta va ricercata in Papa Gregorio III che decise di prendere come data riferimento quella della consacrazione della cappella a San Pietro alle reliquie dei Santi Apostoli e di tutti i Santi, martiri e confessori.
Arrivato il tempo di Carlo Magno, la festa era ormai piuttosto diffusa nella sua celebrazione novembrina. Fu Papa Gregorio IV, con il consenso di tutti i vescovi, a richiedere la modifica a festa di precetto al re Franco Luigi il Pio nell’835.
Secondo un’analisi più approfondita, sappiamo che la data del primo novembre per celebrare la festa di Ognissanti aveva l’intento di farla coincidere con l’antica festività celtica ormai legata a quella romana, dopo la conquista della Gallia. Molto probabilmente le ragioni sono da ricercare nel tentativo di cristianizzare la festa pagana del Capo d’anno del popolo celtico, che cadeva appunto ai primi di novembre.
Al significato di questa festa, in origine prettamente agricola e pagana, andò così affiancandosi quello spirituale e religioso. Con l’avvento al soglio pontificio di Papa Bonifacio IV si tentò poi di tramutare la festa da pagana a cristiana, dandone così un significato religioso
Il significato della festa di tutti i Santi
La festa presenta molti richiami che ricordano la cultura celtica che, per tradizione, suddivideva l’anno in due periodi. C’era quello della nascita e del rigoglio della natura e quello in cui la natura stessa entrava in letargo. I giorni di inizio dei due periodi venivano festeggiati in segno di buon auspicio e speranza. Il primo giorno di festa, quello della rinascita, ricadeva nel mese di maggio mentre il secondo, quello della morte e della quiete, era a metà autunno. Rispettivamente la cultura celtica si riferiva alle festività con i nomi di Beltane e Samhain.
Nello stesso periodo storico anche i romani festeggiavano una ricorrenza molto simile a quella celtica, sia per significato che per data, la Pomona. Durante la festività si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si rendeva grazie alla terra per i doni ricevuti.
Quando i romani conquistarono la Gallia queste due feste pagane si unirono e venivano celebrate nel periodo tra fine ottobre e i primi giorni di novembre. Successivamente i giorni caddero in uno solo: nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre.