L’ordinanza emessa dal gip di Napoli, eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Caserta.
L’indagine coordinata dalla Dda partenopea è durata oltre tre anni e ha permesso di documentare le attività del clan camorristico, in particolare delle fazioni Bidognetti e Schiavone.
Dal carcere ha ordinato un omicidio contro un affiliato del clan, nel tentativo di ridimensionare la sua ascesa criminale. È il figlio del boss Francesco Bidognetti, detto Cicciotto ‘e Mezzanotte che, nonostante la reclusione, ha utilizzato un cellulare introdotto illegalmente in cella per preparare l’esecuzione. È quanto hanno accertato gli inquirenti nel corso di una indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, andata avanti per oltre 3 anni e mezzo e che all’alba di oggi ha portato all’arresto di 37 persone, tra carcere e arresti domiciliari, da parte dei carabinieri di Caserta, tutte appartenenti al nuovo assetto camorristico del clan dei Casalesi, fazioni Bidognetti e Schiavone.
Tra gli arrestati c’è infatti anche Nicola Schiavone, 42enne nipote dello storico boss del clan dei Casalesi Francesco Schiavone detto Sandokan. Nel 2019 pubblicizzò attraverso una telefonata anonima alla stampa il suo ritorno sul territorio casertano dopo la sua scarcerazione. È un altro dei particolari emersi dalle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia.