La festa degli innamorati nasce come risposta cristiana ad un’antica festività pagana romana, i Lupercalia. Nell’antica Roma, già dal quarto secolo a.C., il 15 febbraio, venivano organizzati rituali e cortei dedicati alla rinascita della natura e alla sovversione o addirittura temporanea distruzione dell’ordine costituito in modo che quel medesimo ordine potesse rinascere purificato. Durante questi rituali veniva celebrata la sessualità umana nelle sue forme più primordiali e ancestrali, impersonata dal dio Luperco, protettore della fertilità. Queste celebrazioni vennero considerate inappropriate e immorali già all’epoca del Tardo Impero Romano, fino ad arrivare alla completa messa al bando ad opera dei papi cristiani. Nel 496 d.C., infatti, Papa Gelasio mise fine a questa festa pagana spostandola il giorno precedente (14 febbraio) e sostituendola con una festività dedicata all’amore romantico, sotto la protezione del santo Valentino.
San Valentino, nato a Interamna Nahars, l’attuale Terni, nel 176 d.C. e morto a Roma il 14 febbraio 273, era un vescovo romano che era stato martirizzato. Valentino dedicò la vita alla comunità cristiana e alla città di Terni dove infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù. Fu consacrato vescovo della città nel 197 dal Papa San Feliciano, poi divenne il protettore dell’amore in tutto il mondo. San Valentino è considerato il patrono degli innamorati per varie leggende che vedono protagonista l’amore e sono state tramandate nel tempo.