di Sonia Angrisani.
Sulle note struggenti ed eterne di ‘O Surdato ‘nnammurato, si è svolta, presso il Cimitero di Sorrento, la cerimonia di commemorazione di Aniello Califano, nel 104° anniversario della sua morte. Il poeta sorrentino, ha scritto nell’anno 1915 (anno di entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale) la famosissima canzone “O surdato ‘nammurato” canzone che ha commosso le generazioni che hanno subito le devastazioni delle guerre e che fanno felici i tifosi del Napoli Calcio quanto la intonano dopo ogni vittoria calcistica della squadra napoletana. Autore di brani immortali, da ‘O surdato ‘nnammurato a Serenata a Surriento, da Tiempe belle a Ninì Tirabusciò, Aniello Califano è considerato tra gli autori più prolifici della canzone napoletana e tra i principali protagonisti di una stagione culturale.
L’iniziativa si è svolta alla presenza delle autorità civili dei comuni di Sorrento e Sant’Egidio del Monte Albino, delle rappresentanze della Pro Loco di Sant’Egidio del Monte Albino – ETS, dell’Associazione Eco di Montalbino, dell’Istituto di Cultura Torquato Tassoe e della Famiglia Pepe Califano.
Commosso e sentito il ricordo del Sindaco Antonio La Mura, che ha sottolineato l’orgoglio della comunità di Sant’Egidio del Monte Albino di poter annoverare, tra i suoi figli migliori, Aniello Califano, poeta e paroliere di rara maestria, autore dei versi immortali, morto proprio a Sant’Egidio del Monte Albino il 20 febbraio del 1919.
Se il nome o le gesta di un uomo vengono incise nel marmo è segno che il suo ricordo resterà per sempre.