A Nuceria vivevano Felice e la sorella Costanza i quali, ben presto, si convertirono al cristianesimo e per questo subirono il martirio fuori dalle mura della città, in aperta campagna, lungo la strada che collegava Nuceria con Stabia. Non si sa con precisione la data del martirio, chi dice il 19 settembre del 60, chi dice il 12 ottobre del 68 d.C. ma la tradizione orale colloca con certezza il luogo del loro sacrificio esattamente sotto l’attuale chiesa della Purità nell’odierna Pagani (ricordiamo che fino al 19esimo secolo era territorio nocerino).
Le reliquie dei due fratelli, i corpi ed un’ampolla col loro sangue, furono custodite in una cappella appositamente costruita, Santa Maria ad Martyres, ma furono poi trasportate alla Certosa di San Martino a Napoli. Nel capoluogo campano la celebrazione della loro festa fu spostata di tre giorni (dal 19 al 22 settembre) a causa della sovrapposizione con quella di San Gennaro.
Solo all’inizio del Novecento le reliquie furono definitivamente traslate nella chiesa madre del Corpo di Cristo a Pagani, prima conosciuta proprio come chiesa di San Felice. Le statue raffiguranti i due martiri sono presenti anche nel colonnato di San Pietro. Nocera Inferiore ricorda i due fratelli Santi Martiri dedicandogli il cavalcavia che dal quartiere Casolla conduce al quartiere Grotti e, quindi, allo stadio San Francesco e all’ospedale Umberto