In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
- La fede richiede un totale abbandono a Dio: si tratta di perdere la nostra vita per Dio, rinunciando al dominio su di essa, e di acquisire la vera vita in Cristo.
- Il rimprovero di Gesù a Pietro ci ricorda che, talvolta, le nostre prospettive umane possono impedirci di comprendere i disegni divini. Abbiamo bisogno di una costante conversione del cuore e della mente.
- Gesù, preannunciando la Sua passione e morte, sottolinea il primato della croce nella vita cristiana.
- Il seguimento a Cristo comporta la disponibilità a portare la croce, ad affrontare le prove e le sofferenze, convinti che Dio possa trarre un bene superiore da esso.
- La chiara referenza con la resurrezione finale ci incoraggia a vivere con speranza, a guardare al futuro con fiducia, sapendo che alla fine la vita trionferà sulla morte.