Il clero, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i fedeli laici si uniscono tutti al loro pastore nel porgergli i più sinceri e profondi auguri di “Buon Compleanno”.
A Dio Padre, datore della vita, a Cristo, Buon Pastore, e allo Spirito Santo, Luce dei cuori, affidiamo la sua vita e il suo ministero episcopale, chiedendo la materna intercessione della Beata Vergine Maria, Veloce Ascoltatrice.
Oggi respiriamo l’aria di una festa di famiglia perché riconosciamo in Lei il padre che rivede sempre con gioia fratelli e figli. Nessuno si meravigli, quindi, se mi rivolgo a Lei senza adoperare alcun titolo onorifico, chiamandola semplicemente «Padre Maurizio» Padre è il termine che esprime in maniera chiara – come in trasparenza – il volto di Colui che è Padre di tutti. Maurizio è il nome con il quale il Signore l’ha chiamata quando Le ha comunicato il dono della vita e l’ha inserita nella sua famiglia; Maurizio l’hanno chiamata i suoi genitori fino a quando il Signore li ha voluti accanto Sé perché fossero a Lei vicino in una maniera nuova, misteriosa e ugualmente reale.
Con lo stesso nome il Signore l’ha chiamata a seguirlo nella via del sacerdozio e nell’episcopato per preparargli un popolo ben disposto.
Grazie «Padre Maurizio» per il Suo esempio di fedeltà, per la Sua testimonianza di pastore orante, per il Suo spirito di autentico servizio, per la Sua semplicità di vita, per la Sua affabile bontà, per la Sua azione, discreta, e paziente, sempre orientata al bene della nostra Chiesa e al servizio dei fratelli.