Nella prima lettura, Giosuè raduna tutte le tribù d’Israele e pone un momento di scelta di fronte al popolo: servire il Signore o gli dei stranieri? La risposta del popolo è un rinnovato impegno a servire il Signore, riconoscendo tutti i benefici che Egli ha elargito a loro e ai loro antenati.
- La scelta di servire Dio nasce dalla gratitudine per il cammino condiviso e per i benefici ricevuti.
- La fede autentica richiede una decisione costante e una riaffermazione quotidiana.
- Rinnovare il patto con Dio implica il rifiuto di seguire altri “dei” o ideologie che distraggono dalla verità.
Seconda lettura:
Paolo nella lettera agli Efesini parla del rapporto tra marito e moglie utilizzandolo come metafora per esprimere il legame tra Cristo e la Chiesa. Invita i fedeli a “sottomettersi l’uno all’altro per timore di Cristo”, illustrando un rapporto di reciproca cura e rispetto, con il marito che ama la moglie come Cristo ha amato la Chiesa, offrendosi per lei.
- Il matrimonio cristiano è un modello di relazione basato sull’amore sacrificale di Cristo per la Chiesa.
- La sottomissione reciproca è un invito a mettere le esigenze dell’altro al di sopra delle proprie, in uno spirito di servizio.
- L’unità tra marito e moglie rispecchia e testimonia l’unità e l’amore tra Cristo e la sua Chiesa.
Il discorso di Gesù sul pane di vita porta a un momento di crisi tra i suoi discepoli, con molti che lo abbandonano, trovando le sue parole difficili da accettare. Gesù allora interroga i Dodici sulla loro fedeltà e Pietro risponde con una professione di fede: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.”
- Anche oggi i fedeli possono incontrare insegnamenti di Cristo che sfidano la comprensione e il conforto.
- La professione di fede non è un atto una tantum, ma un processo dinamico che si svolge attraverso le sfide e le difficoltà.
- La fedeltà a Gesù richiede discernimento e il coraggio di stare con Lui, nonostante le opinioni popolari o le proprie incertezze.
- Le “parole di vita eterna” di Gesù offrono una prospettiva che va oltre la logica mondana e si radica in una speranza trascendente.
- La risposta di Pietro rappresenta un modello per tutti i credenti, una chiamata a rinnovare la propria fiducia in Cristo come unica fonte di verità e salvezza.
Collegamenti tra le letture
Un filo sottile ma robusto intreccia le letture di oggi, tessuto da decisioni che definiscono l’identità e il cammino di fede. Dalla scelta di Israele nell’antico patto, al paradigma di amore e sottomissione nella famiglia cristiana, fino al momento di verità affrontato dai discepoli di Gesù, siamo chiamati a riconoscere e riaffermare chi abbiamo scelto di seguire. Questo processo di rinnovamento costante si rivela nella decisione di optare per le “parole di vita eterna” piuttosto che ritornare a vie meno impegnative ma meno vere. La dinamica della scelta, fedeltà e amore libero che permea ognuna di queste letture, sfida i fedeli a esaminare la propria deviazione verso il Signore e quanto profondamente sono disposti a entrare nel mistero dell’amore sponsale tra Cristo e Chiesa.
Collegamenti con altri brani
La dichiarazione di fedeltà a Dio nel libro di Giosuè risuona in numerosi altri passaggi della Scrittura. Per esempio, in Luca 14,26-33, Gesù parla del costo del discepolato, richiedendo agli ascoltatori una scelta deliberata di seguirLo al di sopra di ogni altra cosa. Questa scelta è evidente anche in Rivelazione 3,15-16, dove l’apostasia viene rimproverata in termini di tiepidezza spirituale, invitando i credenti a una fede fervida e decisa. Nella lettera di Paolo ai Romani, capitolo 12, versetti 1-2, si esorta i credenti a offrire se stessi come sacrificio vivente, scegliendo quindi attivamente e consapevolmente la via di Dio anziché conformarsi al mondo. Questi testi rafforzano la tematica della scelta consapevole e decisa di cui parla Giosuè.
Collegamenti con la quotidianità
- Il passaggio di Giovanni in cui molti discepoli abbandonano Gesù può essere collegato al concetto di fedeltà in relazioni personali ed impieghi professionali. La lealtà e la perseveranza sono valori che vanno controcorrente in una società orientata al cambiamento immediato e alla gratificazione veloce.
- La richiesta di Paolo agli Efesi di sottoporsi l’uno all’altro nel timore di Cristo può essere applicata alla collaborazione e al rispetto reciproco necessari nelle squadre di lavoro e nelle comunità.
- Il dilemma posto ai discepoli riguardo l’allontanarsi o restare con Gesù riflette le scelte morali e spirituali che i credenti moderni affrontano, come prendere posizione su questioni etiche difficili o rimanere fedeli ai propri principi in un ambiente che può essere ostile o indifferente alla fede.
Gli insegnamenti di oggi
- Impegnarsi in una fedeltà duratura a Dio, rinnovando quotidianamente la propria scelta di seguirLo nonostante le sfide e le difficoltà.
- Esercitare il rispetto reciproco e il sacrificio personale nelle relazioni, sia familiari che comunitarie, come esempio dell’atteggiamento richiesto ai cristiani da Paolo agli Efesi.
- Approfondire la comprensione della propria fede e delle Scritture per essere in grado di rispondere, come Pietro, “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna” quando confrontati con insegnamenti difficili o decisioni impegnative.
Domande per la riflessione
- Quando avete sperimentato un bivio nella vostra fede simile a quello dei discepoli nel Vangelo di Giovanni? Come avete risolto il dilemma?
- In che modo la vostra vita quotidiana rispecchia la sottomissione reciproca nel timore di Cristo di cui Paolo parla agli Efesi?
- Quali sono i moderni “dèi” o idoli che possono tentare i credenti ad allontanarsi dalla fedeltà completa a Dio, come ammoniva Giosuè?
(Fonte Predica Bene)