L’attivista di Pagani, Alfonso Giorgio, ex esponente di Idv, scende di nuovo in campo, con una nota stampa bacchetta all’amministrazione De Prisco: “Quest’amministrazione compra gli organi di stampa per pochi miseri soldi, per non divulgare le notizie al quanto scomode, come quella del BLITZ del 19 dicembre fatto al Comune di Pagani”.
Un Sindaco così attento a pubblicizzare sui social ogni atto, iniziativa e avvenimento fatto da lui o dalla sua amministrazione, potrebbe essere un suo vanto – dichiara Alfonso Giorgio – Ma se fosse a 360 gradi e su tutti gli argomenti che investono la Città di Pagani. Purtroppo non è così, la cosa che mi preoccupa di più nel nostro Paese, è il silenzio tombale degli organi di stampa di qualsiasi estrazione – continua Giorgio – Forse restano in silenzio perché l’amministrazione comunale li paga con determine dirigenziali? Gli atti che hanno acquisito Polizia e Carabinieri sono di quest’amministrazione, Pedema, SAM, ufficio contenzioso Avv. Serritiello, affidamenti e trattative dirette. È possibile mai che nessuno abbia il coraggio di commentare o prendere posizione sullo scandalo che sta devastando e coinvolgendo quest’amministrazione. L’idea di trasparenza non si dimostra solo per quello che si fa correttamente, ma anche per quello che finisce sotto la lente degli inquirenti.
I cittadini hanno diritto di sapere e di sentirsi guidati da persone competenti, oneste e trasparenti, senza ombre e opacità. Che dire, ormai il comune di pagani è ostaggio di 3 dirigenti che tutti i giorni vengono nominati con decreto sindacale per sostituzione ad altri dirigenti. Non spetta a me giudicare, io faccio la mia parte e sono pronto a sciogliere il Comune di Pagani per condizionamento Art. 143 del TUEL, perché tutti siete responsabili di quello che accadrà nei prossimi giorni e mesi in questo Comune, perché questa sembra l’unica amministrazione coinvolta, per il momento.
Giorgio probabilmente è l’ideatore del nuovo modello di politica in questa legislatura, per le tante battaglie condotte in controtendenza rispetto ai soliti modelli politici. Nella Città di Pagani, in cui la politica è sempre la stessa, dove non c’è futuro e non ci sono opportunità concrete di realizzazione se non, purtroppo, quella di andare via, dallo studio al lavoro.