di Sonia Angrisani.
Riattivazione del reparto di Lungodegenza post acuzie all’ospedale di Sarno. A chiederlo, attraverso una nota inviata ai vertici dell’Asl, è Carlo Lopopolo, segretario territoriale della Fials. “Va sottolineata una gestione alquanto approssimativa dettata dalla riattivazione del reparto di Lungodegenza post acuzie al “Martiri del Villa Malta” di Sarno, con la riapertura prevista per domani 8 febbraio 2023. Come sindacato, infatti, più volte abbiamo chiesto il confronto ai sensi del Contratto nazionale di categoria vigente, trattandosi di una riorganizzazione. Ma non abbiamo mai ricevuto risposta dalla Direzione sanitaria”, ha detto Lopopolo. “Probabilmente, sarebbe emerso molto prima che tale reparto c’era la presenza di un solo dirigente medico. Ora, invece, dalla direzione del presidio ospedaliero di Sarno viene comunicato che, vista la presenza di una sola unità medica, nelle more dell’assegnazione di almeno cinque dirigenti medici, otto posti letto dei 32 attivi nell’Unità di Medicina saranno dedicati al reparto di Lungodegenza post acuzie”.
La Fials Salerno, dunque, ritiene assolutamente inconcepibile quanto disposto. “Si tratta di una scelta dettata principalmente dalla frettolosa necessità di voler aprire tale reparto senza accorgersi che medici, infermieri e Operatori socio sanitari, numericamente, non riescono a garantire i Lea considerato la previsione iniziale dei 16 posti letto.
Che necessità abbiamo di aprire un reparto senza personale? Si parla di diversi mesi di questa riattivazione, eppure ci si accorge solo alcuni giorni prima che sono sprovvisti di personale. Oltretutto tale disposizione ha messo in ginocchio l’ospedale “Scarlato” di Scafati, che ha già un numero ridottissimo di personale infermieristico e ridurne ulteriormente i ranghi significa, di fatto, depotenziare una struttura già con i servizi al minimo e sotto organico. Attualmente garantire assistenza nei reparti di Scafati è pressoché difficile – ha continuato Lopopolo -. Alla luce di tale sconsiderata gestione, tenuto conto della carenza di personale, come sindacato abbiamo chiesto di procrastinare tale riattivazione fintantoché non si avrà il congruo numero di personale medico, infermieristico ed operatori socio sanitari a disposizione a garanzia dei setting assistenziali. Dunque, va annullate ad horas tutte le disposizioni prodotte in merito e va subito attivato un confronto come previsto dal Contratto nazionale di categoria”.