“La decisione di apporre le nuove tabelle con la scritta “Benvenuti a Pagani” dove prima c’erano quelle di Sant’Egidio è una provocazione irrispettosa nei confronti del Sindaco e dell’intera comunità di Sant’Egidio del Monte Albino. Il verbale richiamato dal mio collega De Prisco dice chiaramente che questo intervento doveva avvenire “di concerto”, cioè andava concordato, nei tempi e nei modi, tra le due amministrazioni e i funzionari”, lo dice il sindaco di Sant’ Egidio del Monte Albino Antonio La Mura.
“Il Comune di Pagani, invece, ha agito unilateralmente, senza dare nemmeno comunicazione dell’intervento di apposizione delle nuove tabelle, eliminando quelle che c’erano senza neanche riconsegnarcele. Ecco perché parlo di una provocazione.
Così non si arriva da nessuna parte e l’unico risultato che si ottiene è alimentare tensioni e risentimenti, di cui io non posso assumermi la responsabilità. Le preoccupazioni sulla tenuta dell’ordine pubblico le ho espresse in ogni sede e in ogni modo e dunque ho la coscienza pulita. Naturalmente, non condivido minimamente il gesto di tirare giù la tabella apposta ieri, ma questo episodio spiacevole è la conseguenza di una nuova intollerabile fuga in avanti da parte del Comune di Pagani, che, lo ripeto, doveva concordare con noi tempi e modi di questo intervento.
Detto questo, mi auguro che il Sindaco di Pagani fermi questa folle corsa e che, come abbiamo concordato dinanzi al Prefetto, tutte le azioni, gli interventi e i provvedimenti da assumere vengano puntualmente concordati e condivisi. In caso contrario, io non potrò rispondere di quello che accadrà.
È una questione di rispetto non solo verso Sant’Egidio ma anche verso le stesso Prefetto e la su funzione di mediazione. Prefetto al quel mi rivolgerò immediatamente per chiedere il rispetto degli accordi presi alla sua presenza.
E intanto accelererò ulteriormente il mio impegno per ottenere una Legge regionale che metta la parola fine a questa vicenda. Nessuno disconosce il valore della sentenza del Consiglio di Stato, rispetto alla quale ci stiamo assumendo le nostre responsabilità. Ma per favore, nessuno disconosca 200 anni di storia e nessuno manchi di rispetto alla dignità di un popolo. Perché questo non lo consentiremo”.